lunedì 6 aprile 2009

La Settimana Santa, tra il sacro e il profano

Quella che viene chiamata la “Settimana santa”, per i Palermitani è un periodo ricco di rituali religiosi, che si concludono con la Domenica di Pasqua in cui finalmente si potrà dare sfogo anche alla “passione” culinaria.

Una rapida carrellata per segnalare i momenti principali di questi giorni, che possono essere interessanti per chi ha motivazioni religiose o anche per chi la curiosità di conoscere queste particolari ritualità dove spesso si intreccia il sacro al profano e dove si possono ancora scoprire gli effetti del mischiarsi tra paganesimo e cristianesimo.

Si comincia con la Domenica delle palme in cui si acquistano e donano le palmette intrecciate e i rami d’ulivo dorati e argentati. Sarà possibile durante il giorno, vedere dappertutto, i venditori di questi rami e apprezzarne la particolare manifattura, un po' kitch, ma molto originali.

Il Giovedì Santo vengono allestiti nelle Chiese i “Santi Sepolcri”, ovvero dei piccoli “giardini” fatti dalle donne più devote, che in alcuni piatti di ceramica decorata, avranno fatto germogliare semi di grano o di legumi, ornandoli poi con nastri colorati. Le Chiese fanno una sorta di gara per avere i sepolcri più belli. E durante la sera i curiosi faranno i “giri dei sepolcri” per apprezzarne la loro bellezza, ho letto che bisogna vederne necessariamente un numero dispari, anche qui la scaramanzia ha la meglio su tutto!

Il Venerdì santo ci sono le processioni che in alcuni casi sono dei veri eventi teatrali.

Il Sabato notte si svolge nelle Chiese un lunghissimo rituale che viene chiamato a “calata ra tila” (la discesa della tela). Il mercoledì delle ceneri vengono poste delle grandi tele raffiguranti episodi della Passione, a coprire tutta la zona dell’altare, la notte del sabato vengono fatte discendere, fino a mostrare il cristo risorto. Successivamente vengono fatte suonare le campane.

Questo rito è talmente lungo, che può creare delle situazioni imbarazzanti, io ad esempio non posso più dimenticare la mia unica esperienza in merito.

Avevo circa tredici anni e aspettavo di vedere il momento topico in cui sarebbe calata la tela, ma l’attesa sembrava infinita. La gente intorno sbadigliava, cercava di resistere, ma niente, nemmeno la finale del festival di San Remo sembrava più lunga al confronto.
E mentre ero intenta a concentrarmi e a darmi pizzicotti per resistere al sonno, capitò che una suora anziana, mia vicina di panca, ebbe l’idea di poggiare la testa sulla mia spalla e cominciare a russare fortemente. Non avevo il coraggio di svegliarla o di muovermi. Tutti intorno ridevano a vedere la scena. In questo modo, immobile nella mia funzione di cuscino, trascorsi un’ intera ora prima di vedere calare la tela... e alla fine mi salvò solo il forte e improvviso scampanio che fece sussultare la suora, come una sveglia mattutina.

Ecco, io non ricordo nulla della calata ra tila, ho rimosso completamente quel momento, ricordo solo quella suora che ronfava sulla mia spalla invidiata da tutti!

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