In Sicilia ci sono luoghi bellissimi da visitare perchè la natura si esprime con tutto il suo fascino e gli esseri umani hanno lasciato tracce di grande valore.
Luoghi dal mare cristallino, dalle spiagge bianche e infinite, o scogliere dai colori e dalle forme incredibili.
Montagne che sembrano disegnate nel cielo, brulle o verdi e alberate, vallate sconfinate, quasi selvagge, dove la quiete e il silenzio dominano su tutto. E piccoli paesini arrampicati sulle cime di collinette e montagnole, e poi vi sono i tanti siti archeologici, Templi e Teatri dove i nostri avi contemplavano il soprannaturale o si divertivano e si acculturavano. E le grandi Città dove Chiese, Teatri, Palazzi, Giardini, ci espongono il trascorrere della Storia.
Poi vi sono luoghi significativi perchè raccontano la vita e purtroppo anche la morte di chi ha cercato di cambiare il corso della storia, lottando e cercando di affermare valori positivi e di riappropriarsi del proprio destino.
Il luogo di cui racconterò è Portella della Ginestra, una località in provincia di Palermo vicino Piana degli Albanesi.
E’ una vallata bellissima, silenziosa, non vi sono abitazioni. Tutto è ricoperto da un tappeto di erba verde, puntellata da fiorellini di diverso tipo, da quelli rosso amaranto piccolissimi, a quelli gialli che sembrano smaltati all’interno. Spighe selvatiche, ogni tanto ramoscelli secchi o spinosi.
Luoghi dal mare cristallino, dalle spiagge bianche e infinite, o scogliere dai colori e dalle forme incredibili.
Montagne che sembrano disegnate nel cielo, brulle o verdi e alberate, vallate sconfinate, quasi selvagge, dove la quiete e il silenzio dominano su tutto. E piccoli paesini arrampicati sulle cime di collinette e montagnole, e poi vi sono i tanti siti archeologici, Templi e Teatri dove i nostri avi contemplavano il soprannaturale o si divertivano e si acculturavano. E le grandi Città dove Chiese, Teatri, Palazzi, Giardini, ci espongono il trascorrere della Storia.
Poi vi sono luoghi significativi perchè raccontano la vita e purtroppo anche la morte di chi ha cercato di cambiare il corso della storia, lottando e cercando di affermare valori positivi e di riappropriarsi del proprio destino.
Il luogo di cui racconterò è Portella della Ginestra, una località in provincia di Palermo vicino Piana degli Albanesi.
E’ una vallata bellissima, silenziosa, non vi sono abitazioni. Tutto è ricoperto da un tappeto di erba verde, puntellata da fiorellini di diverso tipo, da quelli rosso amaranto piccolissimi, a quelli gialli che sembrano smaltati all’interno. Spighe selvatiche, ogni tanto ramoscelli secchi o spinosi.
La vallata è segnata da rocce bianche che sembrano pecore nel momento del riposo. E poi rocce rossastre che sembrano scogliere immerse in un mare verde.
In questa vallata riecheggiano voci di lotta, ma anche di dolore.
Portella della Ginestra è nota infatti per la strage che vi avvenne il 1 Maggio del 1947, subito dopo la guerra, quando per la prima volta dopo la fine del regime fascista si poteva di nuovo festeggiare il giorno dei lavoratori.
Tantissimi lavoratori, soprattutto contadini si riunirono in quel luogo per manifestare contro il latifondismo, per l’occupazione delle terre, e per festeggiare la loro giornata, ma subirono un agguato codardo, delle raffiche partite da mitra nascoste dietro le rocce, lasciarono su quel campo morti e feriti, fra cui anche bambini e adolescenti.
Non starò qui a raccontare le varie ipotesi riguardo gli esecutori e soprattutto i mandanti di questo crimine, perchè tanti meglio di me e in maniera approfondita se ne sono occupati negli anni, e comunque l’episodio è ancora in parte avvolto dal mistero perchè coinvolge poteri e situazioni troppo complesse e intrecciati tra loro.
Una cosa però è certa, che quando nel corso della propria storia i migliori tra i siciliani, i lavoratori e gli onesti, in varie occasioni con anche molte donne in prima linea, hanno cercato di riappropriarsi della propria vita, di ribellarsi contro l’oppressione, di rialzare la testa, contro di loro si sono alleati in troppi, i potenti dello Stato e i “potenti” locali, i malavitosi, tutti insieme per frenare chi voleva e poteva costruire un futuro migliore.
Adesso ogni Primo Maggio, si torna a manifestare in quel verde campo, e si cerca di non dimenticare il sogno e la speranza di chi ci ha provato.
8 commenti:
ti lascio un saluto...
Annamaria
un saluto anche da me !!katty
un posto bello, mi ricorda una manifestazione del primo maggio a cui partecipai, tanti tanti anni fa,
zibbenedica avvossia
grazie ragazzi er il lavoro che fate,vivo a palermo da quasi 6 anni,e seguendo il vostro blog indico a mio marito un sacco di posti che mi piacerebbe scoprire ;)
sai che non ci sono mai stata??? chi vriugna!!
Un bacio
@Unika e Katty Ciaoooo!
@Pietro: grazie, bei luoghi bei ricordi, abbenirica allei!
@Mirtilla: che bello! Questo mi gratifica mooolto!
@Elena: ci credi che è stata la prima volta anche per me e sono rimasta proprio colpita? Ogni Primo Maggio andavo a Roma oppure in Piazza a Palermo e da tre anetti a casa a capire cosa fare...in certi posti chissà perchè capita che ci vai solo "se organizzati", magari poi capita di andare a Piana, ma da lì non ci si passa. Quest'anno il 3 Maggio ho sentito il desiderio di vedere questo luogo ed è veramente suggestivo, e poi dopo a rilassarci sul lago (prossimamente il post!).
Bello questo post (ed anche il posto, che conoscevo soltanto di nome).
che meraviglia sono di palermo vivo a milano non conosco queste meraviglie che nostalgia voglia di ritornare grazie di queste meraviglie
ciao giuseppe
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