giovedì 26 novembre 2009

Io e la settimana della riduzione dei rifiuti.


Ho visto che tanti blog, a partire da quello di Lo, che si occupa spesso di queste cose, hanno pubblicizzato la settimana della riduzione dei rifiuti. Grazie al blog di Danda ho avuto delle informazioni e la segnalazione del sito rifiuti zero di Trapani che mi potrà dare qualche chiarimento in più per capirci qualcosa anche in Sicilia.

Questo post oltre a fotografare la realtà in cui vivo (si intende vista dal mio occhio) è il mio modo per dire che l’unico metodo che possa risolvere il problema dell’immondizia anche qui da noi, come in altre città del sud, è quello di cambiare la nostra mentalità, cominciare a differenziare i rifiuti e produrne una minore quantità, cosa che potrà rendere migliori le città, i nostri mari e l’aria che respiriamo.
Riutilizzare il materiale di scarto potrebbe avere anche effetti benefici sull’economia, se questa fosse concepita non solo come “il modo che pochi hanno per far soldi, speculando e rovinando l’ambiente senza scrupoli”, ma la possibilità per un territorio e per tutta la sua gente di stare meglio; non il guadagno immediato, ma la costruzione di un futuro migliore per tutti.

Sarebbe troppo complesso parlare seriamente dei problemi dell’immondizia a Palermo, degli scioperi all’AMIA, della questione inceneritori, dei lavoratori non pagati, dei buchi sui bilanci.

Quindi scelgo di parlare di come io, cittadina palermitana, non informatissima su tutte le iniziative ambientali, non integralista ecologista , non ultrà dell’igiene, ma amante della pulizia e della civiltà, desiderosa di vivere in una città dignitosa e rispettata, ma che anche mi stanco e mi faccio prendere dal quotidiano, che di tanto in tanto ho slanci e desideri di impegnarmi per far parte di quella goccia nel mare “che però può cambiare le cose”, mi relaziono a tale questione. Insomma anche se non sono un’ambientalista doc, non vado in bicicletta, non riesco ad essere pienamente ecologista, a modo mio cerco di reagire ad una realtà surreale e poco sopportabile.

“Come mi rapporto all’immondizia?” Uhm, davvero una piacevole e soprattutto profumata domanda... Non è certo una profonda ed amletica questione identitaria proposta da Shakespeare, né una domanda filosofica dell’ ironico Socrate, ma visto che io non sono né l’uno né l’altro, ma soltanto una palermitana aliena doc, è questo il mio interrogativo del giorno.

A Palermo, dubbi a parte, l’immondizia è una vera certezza, trabocca dai cassonetti, adorna le strade, brucia di tanto in tanto. Sta accumulata per giorni nei quartieri più poveri, ma non si fa desiderare nemmeno nelle vie più eleganti. Quasi quasi se un giorno ci svegliassimo e non vedessimo più quei cumuli puzzosi e multicolore, ci sentiremmo persi... che dire sono una presenza ormai rassicurante, un punto fermo in un mondo di incertezze. La ciliegina sulla torta, il tocco estetico per dare valore aggiuntivo ai bellissimi monumenti lasciati dai nostri avi e dominatori. Una signora che conosco è stata una settimana a Pesaro, quando è tornata mi ha detto: “ bellissima città, pulita e ordinata, ma mi mancava a me bedda munnizza (la mia bella immondizia)”. Gli scarti umani ci coccolano e rassicurano. I bambini spesso giocano tra quella familiare coltre trovando sempre... stimoli nuovi, i ragazzi passano il tempo a bruciarla.

come non ridurre la propria città

Se Mac Gyver, l’eroe dell’omonimo telefilm, che risolveva ogni tragica situazione trovando strani oggetti da riciclare per costruire ingegnosi strumenti di salvezza, fosse vissuto a Palermo, non avrebbe avuto grandi disagi, perchè da noi per strada si trova di tutto, ti serve un tubo, un gancio metallico, una corda, una resistenza, una pila o qualcos’altro, nessun problema, si trova subito. Ma ci sono soluzioni per tutto, se per esempio si volesse arredare casa ma non si hanno soldi, basta girare un pò per trovare senza rate e senza interessi, a costo zero, sedie, tavolini, mobilucci anni ’50, poltroncine sfondate in stile rococò, librerie in puro modernariato, materassi a molle e reti annesse, e poi i frigoriferi vanno per la maggiore, se ne trovano di tutte le forme e di tutte le dimensioni (non immaginavo che così tanta gente cambiasse così di frequente tale elettrodomestico). Ma non sono solo gli antiquari e amanti del restauro ad essere accontentati, anche se si è appassionati della tecnologia non c’è alcun problema, al “mega store del cassonetto” si trovano computer, tastiere, telefoni, insomma c’è di tutto e per tutti i gusti ed interessi. Bello no?

A Palermo ci sono i cassonetti per la differenziata, è una grande città, come farne a meno? Però quando il contenuto va in discarica, come per miracolo, ciò che prima era separato, subito dopo è di nuovo ben mischiato, non si dice infatti “non separi l’uomo ciò che Dio ha unito?”, ma non pensavo che ci si riferisse a questo...
Dicono che la finta differenziata serva ad educare i cittadini, ma l’intento non ha avuto buon fine, così dentro ed attorno a quei bei campanoni separatori si trova di tutto, vestiti infilati ad uno ad uno nel buco per le bottiglie (ci vuole impegno e ingegno), tubi di plastica o zinco tra la carta, sacchetti contenenti vetro nel vetro (ma il sacchetto di plastica non si poteva togliere?). La loro utilità maggiore è però durante le campagne elettorali, vengono scelti da ogni schieramento, come luogo per affiggere i propri manifesti, e già questo dovrebbe far pensare.

Quando c’è stata la pioggia e gli allagamenti, i sacchettini galleggiavano come piccole boe o salvagente (in caso di necessità forse...). Quando è troppa, i giovani per trasgredire (ognuno ha il suo modo) li bruciano e poi rimangono lì a godersi lo spettacolo esaltante delle fiamme e del fumo nero e ad assaporarne il profumo.

Quando c’è stata l’emergenza rifiuti, per più di una settimana non la raccoglievano. Io ho avuto una piccola idea, cominciare a differenziare, così almeno tenevo in casa plastica, carta e vetro non maleodoranti e riducevo il volume nei cassonetti. Questa idea non è stata pensata da molti, anzi, la gran parte dei miei concittadini ha approfittato del momento per svuotare la casa da tutte quelle chincaglierie che si conservano per anni e poi un giorno si realizza che non servono a nulla, e quel giorno era appena arrivato, giusto la settimana in cui non veniva raccolta l’immondizia, e così oltre ai normali sacchetti, si è pensato di eliminare la camera da letto della nonna, la lavatrice rotta e riposta in cantina, il recipiente di amianto, tanto c’è l’emergenza, chi se ne accorgerà?

foto Merenda Emilia

Successivamente, ho continuato con incostanza, lo ammetto, a separare l’immondizia e ad imbucarla negli appositi cassonetti con non poca tristezza perchè sono ripieni di tutt’ altro. Per non produrre troppe bottiglie di plastica vado spesso a riempire l’acqua a casa di mio padre che ha il depuratore, perchè a Palermo l’acqua c’è ma non si beve. Il sapore è orrendo, non solo per il cloro, ma anche perchè risiede nelle cisterne che tutti abbiamo perchè l’acqua non arriva tutti i giorni. Quindi la soluzione è comprare le bottiglie oppure andare in qualche paesino di montagna dotati di bidoni a trovare una fontana o comprare un costoso depuratore.

Ma per ridurre le confezioni di plastica hanno inventato i distributori “alla spina”.
Quelli del latte non li ho mai visti, ora per fortuna hanno aperto un solo negozio con il distributore di saponi, è un pò distante da casa mia, ma cercherò di andarci. Ogni tanto preparo il detersivo per i piatti usando lo spruzzino con acqua e aceto. Cerco di evitare le confezioni ingombranti, ma ogni tanto, ammetto, che al supermercato acquisto quelle confezioni bianche contenenti la carne, la fretta è amica dell’immondizia.

L’anno scorso ho contattato una cooperativa che faceva la raccolta differenziata, ma solo un mese dopo l’apertura, hanno chiuso perchè gli hanno tagliato i fondi promessi, ora sono ancora in sciopero.

Non voglio essere la solita siciliana che si lamenta e pensa che mai nulla potrà cambiare, ma quando esci di casa e ti trovi davanti quei cumuli ti senti un pò impotente, eppure basterebbe cominciare e forse qualcosa cambierebbe. Adesso ho deciso che seguendo le informazioni trovate sui blog proverò ad inquinare di meno ed a produrre minori quantità di rifiuti e se capirò che anche qui qualcosa si sta già facendo o si può fare, comincerò a darne informazione!

In questo post ho voluto focalizzare maggiormente l’attenzione sui cittadini e non sulle istituzioni, perchè credo che il più positivo cambiamento possa venire solo dalla gente.
Una piccola “nota istituzionale” però la voglio scrivere. C’è una tecnica che spesso viene utilizzata dai politici che mi richiama il detto siciliano “pulizia unni viri a suoggira” (pulisci dove vede la suocera). Ovvero, quando arriva un potente di turno, si pulisce il percorso ripreso dalle telecamere e la via dove passerà il nobile piede. Girando però lo sguardo, l’immondizia è ben riposta e nascosta, proprio come accade a chi riceve la visita della suocera e nasconde la polvere sotto il tappeto. Non appena “l’onorevole suocera” va via tutto ritorna precisamente come prima.

13 commenti:

dandaworld ha detto...

Eccomi, Evelin!
Bellissimo post! Degno di menzione!
Il tuo è lo spirito che ci vuole per affrontare una situazione di questo tipo. Cominciare da se stessi, esercitare il potere della scelta nei nostri acquisti, capire che anche poco alla volta i rifiuti si possono ridurre, parlarne da persone civili, sensibilizzare, trasmettere un messaggio positivo anche ai più scettici, è questa la strada da percorrere.
Purtroppo anch'io ho un po' perso la fiducia nella grande politica, quella che fa un gran polverone quando si tratta di andare a votare e poi non risolve niente quando è al potere.
In fondo i veri politici siamo noi, la gente. E le rivoluzioni vere sono quelle che sono partite sempre dal basso, in silenzio.
Come dici tu i rifiuti sono una risorsa che non va sprecata! Tante cose abbandonate vicino ad un cassonetto non servono a niente. Invece, in un negozio dell'usato possono fare la felicità di qualcun altro. Produrre i detersivi da sé è una gran cosa, lo stesso è cercare delle alternative con meno packaging. Perché è quello che paghiamo alla fine.
Ci lamentiamo che non riusciamo ad arrivare alla fine del mese, ma non ci rendiamo conto di quanto sperperiamo inutilmente. Iniziamo a rimboccarci le maniche per primi noi stessi! E cominciamo da piccole, anche insignificanti, cose!
Ti ammiro per il coraggio che dimostri in questo post! Hai tutto il mio supporto! Metterò un link sul mio blog al tuo articolo. Fammi sapere se potrò esserti ancora utile!

amatamari© ha detto...

La fretta è amica dell'immondizia, scrivi, e scrivi molto bene.
Perchè tanti nostri comportamenti sono abitudini sbagliate che se avessimo solo un pò più di tempo per ragionarci sopra saremmo in grado di abbandonare.
E' però vero che a fronte di tanti nostri sforzi troppo spesso la politica locale non ci aiuta o addirittura vanifica il nostro operato.
Qua da me le poche campane per carta e vetro sono sempre strapiene ed è risaputo che vanno a finire nella discarica insieme agli altri materiali. Ed abito a pochi chilometri da Roma, nel Parco dei Castelli Romani dove l'ambiente dovrebbe essere l'oggetto di primaria attenzione da parte di tutti.
Che tristezza...

Günther ha detto...

si un gran bel post, dovremmo imparare sempre a ridurre i rifiuti

mammafiglioespiritosardo ha detto...

daiiiii... non sapevo che anche a palermo si usasse lo stesso moto sardo: mundu innui passa sroga!!
Sai che a Monreale hanno aperto il distributore di saponi?? conosci qualcosa di simile a palermo? unn'è??

Unknown ha detto...

@Danda: grazie, il tuo commento mi ha dato grande gioia ed anche maggiore fiducia nel provare a cominciare questa piccola sfida, in primo luogo con me stessa, nell'avere maggiore costanza nei comportamenti utili a migliorare la situazione. Grazie per il link, e di certo ti farò altre mille domande!
@Amatamari: E' quello che dici tu che poi crea un senso di impotenza, di certo la fretta e la distrazione, le cattive abitudini contribuiscono a peggiorare le cose. Ma visto che le istituzioni questo fanno, l'unica possibilità sta forse nel cambiare le proprie abitudini e nella sensibilizzazione, per fortuna anche qui alcune associazioni ci provano, chissà!
@Gunther: già ridurre sarebbe un buon inizio
@Raffaella: però in sardo fa tutto un altro effetto, favoloso! Non conosco il punto vendita di Monnreale, ma a Palermo hanno aperto adesso due distributori di Saponando (www.saponando.it), il primo in Via Camillo Camilliani 81, ed ora un altro in Via Montepellegrino 15. I prezzi sono convenienti ed i prodotti buoni, i miei genitori hanno provato, io conto di andarci presto.

ELisa ha detto...

Evelin... post fantastico!
-e il sens of humor come affronti e grande!
Come ti capisco, sai quanto amo la Sicilia, ma questo e un neo dolente anche per me.
Speranza? Hmmm... ho del mio dubbi, finche il "cittadino" non impara un pò di disciplina!!

Piaciutissima il post di Danda...
Iniziamo a rimboccarci le maniche per primi noi stessi!!

Un abbraccio con sincero affetto e anche io mi metto un link a questo post con vero piacere...
buon domenica
Lisa

ELisa ha detto...

ps... il post e visibile nella
A come Amicizia :-)

bacini

riri ha detto...

Ciao, ti ho trovata da Lisa ed eccomi..il tuo post è un atto di amore e di denuncia, so da tanti amici cosa significhi vivere senza il senso "civico", sono napoletana ed abito a Torino, cmq anche qui è stato abbastanza difficile, ma adesso che c'è la raccolta porta a porta (abbiamo contenitori nel cortile), va meglio..bisognerebbe educare e sensibilizzare la gente, come nel tuo post ironico affermi. Un cordiale saluto

Mammazan ha detto...

E' la socetà del consumismo a creare questa marea di rifiuti..io stessa, pur differienziandola ne faccio dei cumili ogni giorni..tanti sacchi diversi.
Qui da noi, e parlo di un pase del pinerolse, è difficile vedere immondizia per strada a volte si vede qualcosa che andrebbe portato in discarica..ma è questione di mentalità che non si improvvisa o modifica da un giorno all'altro...
Un bacio e buona domenica

Mammazan ha detto...

E' la socetà del consumismo a creare questa marea di rifiuti..io stessa, pur differienziandola ne faccio dei cumili ogni giorni..tanti sacchi diversi.
Qui da noi, e parlo di un pase del pinerolse, è difficile vedere immondizia per strada a volte si vede qualcosa che andrebbe portato in discarica..ma è questione di mentalità che non si improvvisa o modifica da un giorno all'altro...
Un bacio e buona domenica

mammafiglioespiritosardo ha detto...

Bene! Allora prima o poi ci farò un saldo anche io. Quello di monreale non mi ricordo come si chiama, la prossima volta che vado dalla dentista ci presto più attenzione.

Unknown ha detto...

@Poeslandia: cara Lisa, grazie, chi ama la Sicilia, come te, può capire cosa significa vederla trattata così male, sono felicissima di essere nel tuo blog A...come amicizia!
@Riri: grazie e benvenuta! Speriamo che prima o poi cominci anche qui un interesse concreto verso la raccolta differenziata!
@Mammazan: come dici tu è difficile produre meno rifiuti perchè il consumismo spinge in direzione contraria, adesso è anche difficile far riparare un elettrodomestico rotto, visti i costi si preferisce buttarlo e comprarne uno nuovo magari a rate, è un vero circolo vizioso...
@Raffa: ci siamo stati, quello in Via MontePellegrino non è poi tanto lontano. E' anche divertente, sono già soddisfatta dei prodotti! Ero molto contenta con i miei bidoncini riciclati!!!

Layla ha detto...

WOW!! What a fantastic blog!

I was deeply touched by what you wrote, have heard of problems in Sicily and was wondering how things are..

Here in Slovenia it is not-so-good also, I don't trust politicians or people who collect recyclables.. It's IMPORTANT that we make as little waste as possible!! And it is possible!! Just start with one thing you hate most, or it is most simple, and then another..

I have inspired a few friends and hope to talk to our priest this week! :) So maybe you can start small and inspire people too!!

I wish you luck!!

Sorry for the bad Italian, I used the help of Google Translate.

WOW! Un blog fantastico!

Sono stato profondamente toccato da ciò che hai scritto, hanno sentito parlare di problemi in Sicilia e si chiedeva come stanno le cose ..

Qui in Slovenia non è poi così buono anche, non mi fido dei politici o di gente che raccoglie i materiali riciclabili .. E 'importante che noi facciamo come rifiuti meno possibile! Ed è possibile! Basta partire con una cosa che odio di più o molto semplice, e poi un altro..

Mi hanno ispirato alcuni amici e spero di parlare con il nostro sacerdote di questa settimana!! :)

Forse è possibile avviare piccole e ispirare gli altri!!

Mi dispiace, no parlo Italiano molto bene, mi aiuta Google translate! :)

Vi auguro buona fortuna!!!!!

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