giovedì 28 maggio 2009

Anni '50. TUTTI A MARE

Visto che qui siamo già in stagione balneare, vogliamo condividere questo scritto di Emila Merenda (mamma di Evelin), che ci racconta delle vacanze dei palermitani negli anni '50.

Tra il 1950 e il 1955, i termini “vacanze o villeggiatura” erano parole sconosciute e dal significato poco chiaro. Pochissime persone potevano permettersi le vacanze, il resto della gente, non conoscendo altro, si accontentava di trascorrere, almeno qualche giornata al mare.
Il posto più bello, era presso lo stabilimento “Charleston” di Mondello: un’insenatura naturale, sita sul lato ovest di Palermo, tra il monte Gallo e il Pellegrino. Un lungo arenile di sabbia bianca e un mare azzurro e trasparente, era ciò che si notava subito, ma la cosa più spettacolare, era la magia di quello stabilimento, costruito proprio sull’acqua.
Per la sua bellezza e raffinatezza, era di contro, più costoso; per raggiungerlo occorreva prendere due autobus e una mezza giornata costava più di una intera, trascorsa in altri posti.




Gli altri stabilimenti “economici“ erano quelli di “Romagnolo” e precisamente in località “Sperone”, lungo il litorale est di Palermo, tra S. Erasmo e la Bandita.
I più frequentati erano: la Taverna del tiro, i bagni Virzì e i bagni Italia.
Le cabine erano in muratura e rispetto alla spiaggia, erano più in alto; all’interno c’era un lavabo e un sedile in muratura e le aperture si affacciavano lungo una balconata.
La spiaggia era un misto fra scogli e ciottoli a degradare e per raggiungerla, c’erano scale di legno.

foto da internet

Non tutti i bagnanti avevano il proprio costume, i bambini indossavano le mutandine e alcuni adulti lo noleggiavano sul posto. Dato ch’erano di lana, appena bagnati, incominciavano a penzolare, assumendo un aspetto, a dir poco, “indecente”. Era d’uso togliersi il costume bagnato e indossare altro: le donne mettevano il “prendisole”, un abitino con le bretelle, mentre gli uomini rimettevano i pantaloni e la canottiera.

foto da internet

Quando giungeva l’ora del pranzo, se si rimaneva solo per la mezza giornata, si mangiava il pane con la frittata, accuratamente avvolta nella carta oleata, oppure con le melanzane fritte, ma se si rimaneva anche il pomeriggio, si portava da casa la “pasta al forno”. I pasti si consumavano dentro la cabina e terminavano con un po’ di caffè, accuratamente introdotto in una bottiglietta e si finiva di consumare il marsala rimasto, che si usava sorseggiare, appena usciti dal mare. Il pomeriggio si trascorreva sulla piattaforma di legno a forma di terrazza; i bambini giocavano, i grandi chiacchieravano, giocavano a carte e fumavano e i ragazzi s’intrattenevano a guardare le ragazze sperando, che prima o poi, nascesse qualche amore.

6 commenti:

germana ha detto...

Certo che il "Charlestin" sembrava più una villa galleggiante che uno stabilimento balneare.
Che bel post, brava alla mamma e ad Evelin.

amatamari© ha detto...

A me sembra bellissimo questo stabilimento sul mare...
:-)

carmen ha detto...

mi piacciono tanto i racconti degli anni trascorsi, anche da me più o meno si andava al mare per un giorno ed era festa, c'erano i posti in e poi quelli più economici, i più benestanti fittavano la cabina per un mese intero e poi ci andava tutta la famiglia, nonni,zii,cugini amici, bello lo stabilimento sul mare un bacio

Vinicius Giglioli ha detto...

Sto utilizzando Google traduttore per capire e leggere il tuo blog, spero che a voi mi capisce.

Sono un amico di Angela, lei è italiano grande oratore.

Nizza foto forse vedere qualche grande nonno.

Ciao

mammafiglioespiritosardo ha detto...

E tantissimi complimenti alla mamma di Evelin che mi ha permesso con i suoi ricordi di assaporare il tempo passato.
Grazie di cuore, è bellissimo

Unknown ha detto...

@ Germana: ti assicuro che dal vivo è ancora più bello che in foto, sembra una villa, o non so cos'altro, ma comunque molto suggestivo.
@Amatamari: si è proprio bello e particolare. Ciao
@ Carmen: io adoro queste storie!
@Vinicius: grazie per aver letto il mio blog, malgrado le differenze di lingua... peccato che le foto sono piccole, ma sarebbe bello se tu ci potessi vedere un tuo nonno! Se trovo altre foto d'epoca le pubblico!
@ Raffaella: grazie mille!

Un ringraziamento a tutti voi anche da parte di mia madre!

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