Il 13 Dicembre si festeggia Santa Lucia. La Chiesa scelse questo giorno, per celebrare la santa, il cui nome fa riferimento alla luce, per la necessità di trasformare in riti cristiani quelli che erano festeggiamenti pagani che celebravano l’inizio della rinascita del sole.
Nel calendario Gregoriano infatti il 13 dicembre coincideva con il solstizio d’inverno (il giorno più corto, nell’emisfero nord della terra), periodo in cui vi erano festeggiamenti a cui difficilmente il popolo “neocristiano” avrebbe rinunciato. La stessa cosa avvenne per il 25 dicembre (data scelta invece per celebrare il Natale) che coincideva con il solstizio d’inverno secondo il precedente calendario (Giuliano).
Il culto della Santa è anche legato al culto della dea greca Demetra (Cerere per i romani), i cui attributi principali erano il mazzo di spighe e la fiaccola, e alla quale si offriva il grano. Da qui probabilmente nasce l’antica legenda raccontata sia a Palermo che a Siracusa, secondo la quale la “vergine siracusana”, invocata durante un periodo di carestia, li salva mandando un bastimento carico di grano, che fu bollito e condito con olio per essere consumato il più rapidamente possibile, da cui l’astenzione dal mangiare farinacei durante il 13 dicembre e l’origine della tradizionale cuccìa (dolce a base di grano).
Alcuni cenni della tragica vita di Santa Lucia.
Lucia era una giovane siracusana di ricca famiglia, promessa in sposa ad un pagano. In seguito ad una grave emorragia che aveva colpito la madre Eutichia, Lucia e la madre, andarono in pellegrinaggio a Catania, per chiedere la grazia a Sant’Agata (probabilmente il 5 febbraio del 301). La ragazza fece il voto di castità e chiese alla Santa di poter dedicare la sua vita a Dio, cadde in un sonno estatico in cui le apparve la Santa, che la rassicurò circa la guarigione della madre e le chiese di dedicare la sua vita ai poveri.
Al loro ritorno la madre guarì e Lucia distribuì la sua ricca dote e tutti i suoi beni ai poveri, rinunciando al matrimonio.
Secondo leggende popolari, il fidanzato non contento, le disse che l'avrebbe sposata per avere po' della sua bellezza: così lei si strappò gli occhi e glieli diede, dicendogli che così avrebbe comunque avuto parte della sua bellezza.
Il fidanzato capì che il motivo del rifiuto era la fede cristiana di Lucia, la denunciò quindi all'arconte Pascasio, per aver disobbedito alle norme di Diocleziano che vietavano di prestare culto a Cristo.
Lucia fu arrestata e processata, e forte della sua fede dichiarò la sua cristianità, nonostante le minacce. Fu quindi portata in un lupanare per essere oltraggiata, ma nulla riuscì a spostarla dal luogo dove si trovava, molti soldati le furono addosso ma i loro sforzi erano inutili. La legarono e provarono a trascinarla con un paio di buoi, ma Lucia restava immobile come una roccia.Allora fu cosparsa di resina e pece, e data a fuoco, ma le fiamme non la bruciavano. Fu condannata alla decapitazione. Prima dell'esecuzione capitale (avvenuta il 13 dicembre 304) Lucia preannunciò sia la morte di Diocleziano, avvenuta di lì a breve, sia la fine delle persecuzioni, terminate nel 313 d.C. con l'editto di Costantino che sanciva la tolleranza religiosa e la libertà di culto.
La leggenda di Lucia nasce dal nome connesso con la luce. Secondo altre leggende gli occhi le sarebbero stati strappati dai suoi torturatori, così lei stessa se li sarebbe rimessi tornando a vedere . L’iconografia la raffigura infatti con un piatto in mano, in cui sono posti gli occhi, con un mazzo di spighe e con un pugnale conficcato in gola.
venerdì 12 dicembre 2008
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