Il luogo di cui vi racconterò è un posto meraviglioso, che oltre alla sua bellezza naturalistica, contiene in sè anche un inspiegabile senso di mistero.
Si chiama Scopello, si trova in provincia di Trapani tra Castellammare del Golfo e San Vito Lo Capo, a circa un’ora di distanza da Palermo.
Per me è particolarmente speciale perchè è una delle mie prime mete di vacanza da bambina, in tenda con i miei genitori e mia sorella nella fine degli anni ‘70 (un po’ stile figli dei fiori) nel camping di Guidaloca che era stato appena costruito e alberato (gli alberelli erano allora alti circa mezzo metro e non creavano alcuna ombra, malgrado quello che dicevano i depliant pubblicitari dell’epoca, adesso quegli alberi sono finalmente cresciuti!).
Il baglio (dall’arabo bahal, cortile) di Scopello è adagiato su una rupe che mostra una vista mozzafiato sul mare da cui fuoriescono i faraglioni, che danno il nome a Scopello , in greco Skopelòs vuol dire appunto scoglio, e forse furono gli arabi a dare alla località l’appellativo di Iscubul (scoglio). Il piccolo cortile è costituito da poche case di pietra e da una gebbia (abbeveratoio). L’atmosfera è serena, piacevole, nell’aria aleggia un lieve odore di latte di pecora.
A dominare i faraglioni c’è la Torre bennistra del XVI secolo e un rudere di un’altra torre saracena. Più in alto il bosco di Scopello che fu una delle tenute di Ferdinando III di Borbone. Ad aggiungere altro fascino alla località è la vecchia tonnara ormai in disuso che mantiene le strutture di un tempo, e sorge dove un tempo si trovava l’antica città di Cetaria (città dei tonni) che scomparve insieme alla sua tonnara, che fu poi ricostruita dagli arabi.
Ciò che rende speciale questo luogo è il litorale roccioso, interrotto dalla baia ghiaiosa di Guidaloca dal mare color smeraldo, e poco distanti gli splendidi faraglioni che emergono dall’acqua cristallina e sembrano essere stati poggiati lì con forza dalla mano di un gigante mitologico.
Vicino Scopello c’è la riserva dello Zingaro, che è un luogo incantevole dove passeggiare nella natura con una vista bellissima e la possibilità di raggiungere delle meravigliose calette dove fare piacevoli nuotate.
Da segnalare per i golosi che in tutta questa zona si mangia molto bene, e soprattutto si può assaggiare il cus cus al pesce.
Fino ad una quindicina di anni fa, il baglio di Scopello era ancora un luogo poco visitato e abitato da poche persone, io ricordo ancora la piacevole sensazione provata, gli odori particolari e quel gusto, per me un po’ strano, che aveva la panna del mio gigante cono gelato, dovuto al latte appena munto.
Adesso il turismo è cresciuto, ci sono dei ristorantini e degli alberghetti, ma non si è trasformata quell’atmosfera di semplicità e serenità che ancora si può respirare. Il gelato non l’ho più mangiato, forse per non far svanire quel ricordo della mia infanzia, ma spero che conservi ancora quel sapore rurale di un tempo...
foto varie di Emilia Merenda