venerdì 10 giugno 2011

I Tasciogatti 2, la saga continua...

Premessa: è da un bel po’ di tempo che non scrivo, c’è chi l’avrà notato, chi no.

Io l’ho notato perché mi dispiace sia non scrivere, che non passare dai cari amici blogger che di solito “vado a trovare” con tanto piacere.


Ma ogni tanto mi capita il blocco della blogger, e così non riuscendo a scegliere “l’ argomento” di cui scrivere , finisco per non stare per nulla al pc (escluso qualche giretto veloce per facebook ed il solito solitario di carte). Certo, credo che il mio blog, prima o poi subirà delle modifiche, perché scrivere della mia città, Palermo, senza abitarci e senza avere lo stimolo costante che mi davano gli ospiti del b&b (con le loro domande e le loro osservazioni), non mi sta risultando tanto facile.

Se poi di cibo devo trattare, ammetto pure di essere in uno di quei periodi in cui cucino non proprio alla palermitana, ma piuttosto alla discount (economico nella tasca e nel tempo di preparazione), insomma sono nella fase acuta delle spinacine surgelate, della pasta al tonno (in scatola), dei bastoncini di (forse) pesce (di marca ignota), del pesto (di tutto all’infuori che di basilico) etc….

Insomma non proprio l’ideale per un blog di cucina palermitana…


Se il blog subirà delle modifiche, avviserò voi cari lettori che sopportate le mie incostanze, intanto in questo post, scriverò di cose che poco c’entrano con Palermo (anche se...) e con la cucina siciliana, spero mi perdonerete.

Avevo cominciato la saga dei tasciogatti, un’ alternativa sicula doc agli aristogatti.

I tasciogatti sono dei gatti più o meno randagi che mi circondano da quando abito a Terrasini.


Tutto cominciò con il mio dolce Niki, ex-randagio ormai del tutto accasato, il gattino rosso o “gattocomunista” (molto in voga adesso che il vento sta cambiando, speriamo pure in Sicilia), subito nominato il “toco di Terrasini”, oggi anche detto il principino o “figlio di papà” per le sue nobili abitudini e per la sua pigrizia intensa.



E’ un “portatore sano di lagnusia” perché oltre a non far nulla per gran parte della giornata, induce anche me a non far nulla (non che ci volesse poi tanto…). Mio nonno avrebbe detto: “è un cani i gliardinu, un cuogghi e un fa cuogghiri” (è un cane di giardino, non raccoglie e non fa nemmeno raccogliere gli altri).



Niki è generoso con gli altri tasciogatti e ama socializzare tutti i suoi averi di “gatto privilegiato” della zona. Dopo averli invitati tutti in casa in una sorta di gatto-party a base di croccantini, patè e divano-dance, non si è dato per vinto. Avendoci costretto ad eliminare la porticina basculante e a creargli come rifugio, per quando noi siamo fuori casa, una “dependance esterna” in una ex doccia in muratura, ha subito pensato bene di trasformarla in un nido d’amore per sé e per la Nika,



la gattina ex bianca, una simil-duchessa dal colore ormai grigio topo, bruttina ed anche un po’ svampita (sembro proprio la più classica delle suocere!) e successivamente di donargliela del tutto.


Archiviata la doccia, il nuovo rifugio è una scatola con cuscino posta in balcone, ma anche quella ha deciso di condividerla con la dolce fidanzata.



Con lei, Niki passa tante ore,



le offre i suoi croccantini, cerca di farla entrare in casa nascondendosi subito dopo sotto una poltrona per non essere scoperto e rimproverato.

Il toco di Terrasini è proprio un tasciogatto palermitano doc, ovviamente va matto per la pasta con le sarde (!!!) ed ha anche l’abitudine di lasciare sempre l’ultimo boccone, come è tipico dei palermitani che lasciano sempre una piccola porzione sul piatto da portata. Mentre la Nika e gli altri tasciogatti, sono dei veri allafannati (affamati) che si fiondano sul cibo e lavano la ciotola meglio di una lavastoviglie.

Tre giorni fa, la gatta Nika ci ha portato una bella sorpresa, i tasciomicini.


Aveva un piccolo pancino e ultimamente è diventata secca, secca ed ecco presto capito il motivo. Li ha portati ad uno ad uno disperata, facendogli attraversare muretti e reti metalliche, alla fine li ha mostrati al loro papà adottivo, si, perché il toco di Terrasini nulla c’entra con la gravidanza, è ancora piccolo, però ha accolto bene i nuovi arrivati.


I piccoli però hanno una piccola infezione agli occhi, e così io e Massimo, due infermieri provetti, abbiamo cominciato a curarli a base di sciroppo antibiotico e pomatina, lavaggi con acqua e camomilla, insomma, una bella firnicìa (altra cosa a cui pensare)!!!


Insomma, i tasciogatti aumentano e speriamo possano guarire, se mai qualcuno fosse interessato a un tasciomicino è pregato di contattarci, cosa ci può essere di meglio di un gatto che con le sue coccole allieta le giornate e con la sua indipendenza ispira un senso di libertà? E se in più si tratta di un tasciogatto siculo doc, cos’ altro si può desiderare?


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